Un documentario on the road che sorprende e sollecita la discussione. Perché il domani nasce dall’oggi…
Dopo aver letto un report pubblicato da un gruppo di scienziati sulla rivista Nature che ribadiva la necessità di correre ai ripari, perché il nostro pianeta non può sostenere ancora a lungo l’attuale ritmo di sfruttamento delle sue risorse, e le conseguenze ambientali minacciano niente meno che l’estinzione della specie umana per come la conosciamo, Cyril Dion e Mélanie Laurent hanno deciso di intraprendere un viaggio in cerca delle possibili soluzioni.
Domani è dunque un documentario on the road, che attraversa parte dell’Europa e degli Stati Uniti e approda fino in India e all’isola della Réunion, alla ricerca degli esempi virtuosi in cinque campi, che indicizzano il film in capitoli, e sono l’agricoltura, l’energia, l’economia, la democrazia e l’istruzione.
Domani è una boccata d’ossigeno, perché ci mostra come sia possibile vivere senza petrolio, in un’economia decarbonizzata; come sia possibile gestire i rifiuti facendo in modo che siano una risorsa e non un problema.
In Domani si parla di tutte quelle strategie già attuate in diverse parti del mondo per riequilibrare la biosfera, superare le crisi economiche, livellare le ineguaglianze, rispettare l’ambiente tornando a essere legati a esso.
A parlare nel documentario sono i protagonisti di questo cambiamento oltre a nomi noti ai più, da Jeremy Rifkin a Vandana Shiva, fino a Pierre Rabhi, pioniere dell’agricoltura ecologica in Francia ed esperto internazionale per la lotta contro la desertificazione.
Regia: Cyril Dion, Mélanie Laurent
Produzione: France 2
Sceneggiatura: Cyril Dion
Premi: Premio César per il miglior documentario
Genere: Documentario
Data: 2015 (Francia)